Miti sulla Solitudine: Quello che si Dice e Quello che Invece si Dovrebbe Dire
Sono abbastanza sicuro che siano in molti, come me, a non poter più leggere che stiamo vivendo un’altra volta un’epidemia di solitudine. Sospetto anche che se si sente dire che la solitudine uccide tanto quanto l’obesità o il fumo, si potrebbe iniziare ad urlare. O sto parlando solo di me stesso?
Sì, la solitudine non è un granché. È anche piuttosto diffusa al momento, soprattutto in considerazione della pandemia. Questo è probabilmente il motivo per cui si scrive e si dice tanto sulla solitudine in questo momento. Ma stiamo dicendo le cose giuste? O stiamo riempiendo la conversazione di miti e pregiudizi?
Io propendo per la seconda. In particolare, credo che siano emerse alcune idee sbagliate. Eccone sette:
1. “Stiamo decisamente vivendo un’epidemia di solitudine”
Non ci sono prove definitive di questo. Beh, almeno non fino all’inizio della pandemia. Per poterlo dire, avremmo bisogno di prove che confrontino la prevalenza della solitudine nel tempo. Dovrebbero esserci dati provenienti da campioni comparabili in termini di età, composizione di genere, posizione geografica, tra le altre cose. Non ne abbiamo molti. Allora perché diciamo questo? Forse perché stiamo vivendo un’epidemia di interesse per la solitudine?
2. “Questa solitudine è sempre una cosa negativa”
Sì, per definizione è considerata principalmente avversa, anche se questo dipende da come viene definita, poiché ci sono definizioni di solitudine che non escludono la nozione che può essere anche un’esperienza positiva. Inoltre, se si chiede alle persone cosa significa per loro la solitudine, a volte dicono che è qualcosa di positivo – e perché dovremmo discutere con questo? Nessuno ha il monopolio su come viene definita la solitudine. Infine, anche quando è avversa, la solitudine può in ultima analisi avere risultati positivi o svolgere funzioni importanti. Ad esempio, se la sensazione di solitudine ci indirizza verso l’importanza di riconnetterci, allora può almeno finire bene.
3. “Alcuni di noi sono persone sole”
Naturalmente, ci sono persone che si sentono sole così spesso, per un periodo di tempo così lungo, che si è tentati di parlare di loro come di “persone sole“. È più utile riconoscere che siamo tutti “persone sole”, a volte. La solitudine non riguarda chi siamo, ma come ci sentiamo e la nostra situazione di vita. Pensare in questo modo ci aiuta a capire che possiamo cambiare le cose cambiando quelle circostanze.
4. “Questa solitudine è un problema che ha un maggiore impatto sulla gioventù e sulla vecchiaia”
Lo sentiamo spesso e a volte sentire qualcosa frequentemente sembra renderlo reale. Ma non lo è. In primo luogo, non tutti gli studi che hanno i campioni che permettono questa analisi mostrano questi due picchi. In secondo luogo, parlare di questi due picchi oscura più di quanto non riveli. Sopravvalutare l’importanza dell’età oscura pericolosamente l’importanza di molti altri fattori, come la mancanza di opportunità di connessione con gli altri, l’esclusione sociale e l’isolamento geografico. La solitudine non è una cosa triste che gli anziani tristi sentono – è un campanello d’allarme a cui tutti dovremmo prestare attenzione, a prescindere dall’età.
5. “Per affrontare la solitudine tutto ciò di cui abbiamo bisogno è uscire di più”
Beh, sì e no. La solitudine segnala il bisogno di riconnettersi e in questo senso, anzi, per affrontarla abbiamo bisogno di “uscire di più“. Ma uscire di più non è sempre possibile, né il modo migliore per affrontare la solitudine. Se si è soli perché si è discriminati o emarginati, ad esempio, uscire di più potrebbe solo peggiorare le cose. Se la solitudine è associata alla depressione, all’ansia, alla bassa autostima, è difficile considerare le interazioni sociali come una buona cosa, così come trarre il meglio da queste quando accadono, il che può farti sentire ancora più solo. In questi casi, è importante prendersi cura prima di tutto di noi stessi, e successivamente essere sensibili a questi aspetti negli altri che si sentono soli, invece di esortarli semplicemente ad “uscire di più“.
6. “I dati che abbiamo sulla solitudine ci dicono qualcosa di importante sulla solitudine”
Cosa significa quando qualcuno dice di non essere solo – Significa che non è solo, o significa che ammettere di essere soli è troppo doloroso o stigmatizzante? Le persone ottengono un punteggio inferiore su misure di solitudine che si riferiscono direttamente alla solitudine rispetto a domande che non fanno questo riferimento diretto. Forse alcune persone trovano difficile ammettere di provare qualcosa che è socialmente disapprovato? O forse non riconoscono i loro sentimenti come solitudine?
7. “I social media sono il diavolo”
Questo sembra ovvio a molti, ma davvero possiamo dire che la solitudine è un prodotto dei social media? Hmm… I social media possono essere usati in modi diversi, con persone diverse. Ed è il modo in cui li usiamo che determina se ci rendono o meno più soli. In poche parole, se li usiamo per estendere le nostre relazioni sociali offline, piuttosto che sostituirle, stiamo arricchendo la nostra vita sociale. È solo quando scegliamo i social media per sostituire altre opportunità sociali che possiamo sentirci soli.