La Maggior Parte delle Persone Commette lo Stesso Errore ogni Anno
Sia che abbiamo giurato che questo sarebbe stato l’anno in cui ci saremmo finalmente rimessi in forma, sia che abbiamo deciso di uscire dai debiti, la nostra recensione di fine anno potrebbe lasciarci tristemente delusi.
E se siamo come la maggior parte delle persone, potremmo già aver messo gli occhi sul nuovo anno appena iniziato. Potremmo pensare che con un po’ più di motivazione, potremmo finalmente prendere il controllo e realizzare i nostri obiettivi a partire dal 1° gennaio.
La maggior parte delle risoluzioni, tuttavia, fallirà. Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Scranton ha rilevato che solo il 19% delle persone mantiene i propri obiettivi. La maggior parte viene abbandonata entro la metà di gennaio. Cioè dopo soli quindici giorni dall’inizio del nuovo anno!
Fallire i buoni propositi: A chi dare la colpa?
Potremmo essere tentati di dare la colpa di un proposito fallito semplicemente alla nostra mancanza di volontà. Dopo tutto, non si può rinunciare al cibo spazzatura, andare in palestra o risparmiare se si è a corto di forza di volontà, giusto?
La verità è che la maggior parte dei fallimenti dei nostri progetti non derivano da una mancanza di volontà. Falliscono perché la gente non avrebbe dovuto iniziare il 1° gennaio.
Come possiamo creare un cambiamento duraturo
Come psicoterapeuta, sono ben consapevole che le persone non cambiano la loro vita finché non sono pronte. Ho seguito persone che sembravano portare un fardello pesantissimo ma che sono arrivate a risolvere i loro problemi grazie alla tenacia e al fatto di essere pronti a sopportare un percorso cosi faticoso e provante. Al contrario, tanti sono stati i clienti che dopo una manciata di sedute hanno deciso di interrompere il viaggio.
Chiunque entri nel mio studio, che lo faccia perchè un giudice gli ha dato l’incarico di curarsi o perché il coniuge ha insistito perché venisse aiutato, non cambierà la sua vita a meno che non sia d’accordo sul fatto che ha un problema da affrontare.
Ma riconoscere il problema è solo una parte del processo, il primo importante passo. Non basta però riconoscere di voler cambiare. Bisogna decidere che i pro legati al cambiamento della propria vita superino i contro del rimanere uguali a come si è.
Per esempio: andare in palestra tutti i giorni per potersi rimettere in forma offre un vantaggio abbastanza grande da farci rinunciare al tempo con la nostra famiglia? Se non abbiamo adeguatamente riflettuto su questa ipotesi, con buone probabilità non manterremo la nostra decisione di rimetterci in forma.
Buoni propositi: Le 5 fasi di cambiamento
Il mio lavoro consiste proprio nel riconoscere quando le persone sono in fase di cambiamento, in modo da poterle aiutare a superare con successo ogni fase. Le strategie che aiutano in una fase non sono efficaci in un’altra.
Secondo un modello teorico di cambiamento, ci sono cinque fasi fondamentali che attraverseremo prima di creare un cambiamento nella nostra vita (come smettere di fumare o iniziare una nuova dieta):
- Pre-contemplazione – Neghiamo di avere un problema, ma le persone a noi vicine potrebbero mostrare preoccupazione;
- Contemplazione – Cominciamo a pensare ai pro e ai contro di un eventuale cambiamento;
- Preparazione – Iniziamo a prendete le misure per prepararci all’imminente cambiamento;
- Azione – Cambiamo il nostro comportamento;
- Manutenzione – Capire come attenerci al nostro cambiamento a lungo termine.
Le rappresentazioni più recenti del modello includono un sesto stadio: la ripetizione. Questo riflette il fatto che gli errori sono parte del processo e il modo in cui affrontiamo i nostri passi falsi gioca un ruolo importante nella nostra capacità di attenerci al cambiamento.
Perché il cambiamento di solito non funziona il 1° gennaio
Quando le persone lanciano il loro buon proposito il 1° gennaio, fanno un cambiamento in base a una data di calendario, e non quando pensano di essere pronte a cambiare la propria vita. Questa è la vera ragione per cui la maggior parte dei progetti fallisce.
Quali sono, infatti, le probabilità di essere pronti per iniziare una fase di cambiamento esattamente nello stesso momento in cui il calendario passa a un nuovo anno? Probabilmente sono piuttosto scarse.
Forse la piccola percentuale di persone che si attengono ai loro propositi sono quei pochi fortunati la cui fase di azione di cambiamento si verifica per coincidenza il 1° gennaio.
Per quanto riguarda i propositi falliti, c’è una buona probabilità che molti di questi individui abbiano stabilito un proposito per il nuovo anno perché hanno sentito la pressione di farlo, non perché fossero effettivamente pronti.
I motivi possono essere diversi: l’idea di cambiamento potrebbe essere stata pensata da tempo, ma mai realmente realizzata, oppure potrebbe non esserci stata una sufficiente progettazione per come agire concretamente.
Diamo vita ai nostri propositi quando siamo pronti
Piuttosto che lanciare il nostro progetto di cambiamento il 1° gennaio, dovremmo decidere di cambiare le nostre abitudini quando ci sentiamo pronti a impegnarci. Che questo significhi aspettare qualche giorno o rimandare il lancio del nostro obiettivo di qualche mese, è meglio ritardare la partenza piuttosto che abbandonarlo del tutto.
Per questo motivo dovremmo prepararci al successo preparando tutto con anticipo. Sia che abbiamo bisogno di organizzarci per cambiare le nostre abitudini finanziarie, sia che dobbiamo fare qualche altra ricerca prima di impegnarci a perdere peso, sarebbe meglio stabilire quali passi dovremo compiere per attenerci al progetto di cambiamento.
Una volta che ci saremo preparati a sufficienza, allora, e solo allora, potremo intervenire. Ci sentiremo come se avessimo più forza di volontà, e i nostri propositi saranno più propensi a essere realizzati e a durare nel tempo.
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