I Cinque Errori che Spesso Accompagnano il Nostro Modo di Pensare
A seguito dell’articolo in cui parlavo dell’autostima pubblicato qualche giorno fa, mi sono interrogato su quali siano le modalità di pensiero che quotidianamente utilizziamo e che lavorano in senso contrario ad essa.
In quanto essere pensanti, viviamo in un costante flusso di pensiero che attraversa la nostra mente. Molti di essi sono “neutri” e spesso sono addirittura piacevoli, positivi.
Ma nei meandri della nostra mente si annidano pensieri ben più insidiosi e pericolosi di questi: i cosiddetti Pensieri Negativi Automatici (PNA). Questi pensieri non solo non sono affatto utili e spesso decisamente fasulli. Sono anche i nostro peggiori nemici.
In realtà, il problema non è dato dalla presenza di questi pensieri, ma dall’importanza che ciascuno di noi da ad essi. Per alcuni di noi questi pensieri negativi diventano una sorta di verità assoluta, alla quale credere ciecamente. Acquisendo cosi tanto potere, è ovvio come la loro presenza e persistenza aumentino in modo esponenziale.
Al contrario, per qualcun altro essi sono solo pensieri che finiscono nel flusso incalcolabile dei tanti che affollano la nostra mente ogni giorno. Possono essere anche visti come fonte di informazione, che però non è necessariamente vera.
Proviamo a metterci nei panni di Maria, una donna di trentacinque anni che ha deciso di iscriversi all’università per coronare un vecchio sogno mai realizzato. Nonostante i suoi desideri di riprendere gli studi, non riesce a scrollarsi di dosso alcune invalidanti convinzioni.
Trappola n.1 – Trarre conclusioni
Quando pensa all’ipotesi di iscriversi all’università, Maria immediatamente si immagina come verrà accolta dal resto dei suoi compagni, di gran lunga più giovani di lei. Inoltre pensa alla fatica che farà nel preparare gli esami, visto che sono passati molti anni da quando lei ha interrotto gli studi. Maria pensa a situazioni future ed immediatamente trae conclusioni negative, dettate dall’ansia del momento presente. Vede il futuro con gli occhi di adesso. Quando si traggono conclusioni legate ad una ipotetica situazione futura, si riempie il vuoto che c’è tra il presente e la realizzazione della scena immaginata. Se tale previsione contiene ansia, è molto probabile che questa dipinga tutto il quadro a tinte fosche, rendendo insostenibile l’idea di affrontare una sfida del genere. In realtà, la scena immaginata è solo una delle tante possibilità. E non è ovviamente la più probabile. Ad essa si affiancano una serie di possibilità decisamente più appetibili sotto tutti i punti di vista.
Trappola n.2 – Sindrome del dovrei
Quando Maria pensa alla scelta di iscriversi all’università, riflette anche sulla sua vita. E da qui partono una serie di paragoni che la mettono in competizione con una generica “media mondiale” che alla sua età ha già ottenuto delle gratificazioni di carriera, guadagna molto di più di lei, possiede le certezze che lei brama, ecc… In questo processo Maria si confronta con un ipotetico “standard” al quale lei non appartiene. Sembra cercare di fare sue le aspettative di qualcun altro, lasciando da parte chi lei è veramente e quali sono le sue caratteristiche principali.
Trappola n.3 O bianco, o nero
Nessuna via di mezzo. Se Maria non si laureerà con il massimo dei voti, la sua esperienza sarà un fallimento totale. Tanto valeva non iniziare neanche…
Con un pensiero di questo genere si corre il rischio di percepire il fallimento al di là di tutto. In questo modo si riduce tutto ad un unico obiettivo. Cosi facendo si perdono di vista le infinite sfumature esistenti tra i due estremi, che potrebbero regalare a Maria una infinita serie di soddisfazioni imprevedibili.
Trappola n.4 – Catastrofe
Ovvero: come tirare un calcio ad un sasso e provocare una frana. La nostra mente ha il diabolico potere di far precipitare le cose nel giro di pochi secondi. I pensieri negativi sono come le ciliegie: uno tira l’altro. In situazioni come queste si tende a sovrastimare la possibilità che qualcosa di tremendo possa accadere.
Trappola n.5 – Sensazioni vs. Fatti
Sentire, immaginare, temere che qualcosa vada storto non significa necessariamente che questo succederà. Le sensazioni sono qualcosa di totalmente separato dai fatti. A chiunque di noi sarà capitato di attendere con ansia e preoccupazione un determinato momento, che poi, a conti fatti, si è rivelato più semplice di quanto si fosse immaginato.
Ecco, esperienze come queste non sono affatto uniche. Non siamo stati fortunati quella volta. Abbiamo semplicemente dato ai fatti la possibilità di mostrarsi. Le proiezioni future in momenti di ansia non possono creare scenari bucolici. E dobbiamo essere consapevoli di questa trappola in modo da poterla affrontare.
Quello che avete letto è un semplice e incompleto elenco di alcune comuni trappole con cui a volte ci ingarbugliamo la vita. Riconoscerle è un primo doveroso passo. Quello successivo deve però essere trovare delle strategie che permettano di superarle. Lo psicoterapeuta o lo psicologo possono davvero aiutarti a superare questi pensieri negativi o almeno a imparare a riconoscerli e saperli gestire al meglio!