Genitorialità

Cosa Intendiamo per genitorialità?

In questi ultimi anni, sempre più spesso ci siamo imbattuti in questa parola: genitorialità. Credo che i miei, e forse anche i vostri, genitori a malapena ne immaginassero il significato. Probabilmente intuivano che fosse qualcosa che avesse a che fare con loro, qualcosa rispetto al loro ruolo nei nostri confronti. Ai giorni nostri questo termine appare trito e ritrito. Ci sarà capitato di leggere articoli, approfondimenti, spunti ecc.., che avessero a che fare con il tema della genitorialità.

Genitore: un ruolo difficile

Innanzitutto la genitorialità non si riferisce tanto all’essere genitori in senso biologico. Più che altro definisce e comprende quelle idee, idealizzazioni, convinzioni che ciascuno di noi ha relativamente al ruolo genitoriale e che più o meno inconsapevolmente “rischia” di mettere in atto nel momento in cui diventa genitore. Il concetto di genitorialità è però qualcosa di dinamico, qualcosa che dovrebbe tenere conto del figlio che si ha di fronte, del rapporto con il proprio partner e soprattutto delle variabili esterne che entrano in gioco. Un ruolo fondamentale viene giocato dall’inevitabile processo di crescita dei figli. Non è possibile fare il genitore in un solo modo. Cosi facendo prima o poi ci scontreremmo con dei dati di realtà lontani dai nostri ideali. Non solo i nostri figli raramente assomigliano ai nostri ideali, ma in più hanno la cattiva abitudine di crescere e quindi di smontare in nostri castelli basati su equilibri precari proprio sul più bello. Proprio nel momento in cui sentivamo di avere in pugno la situazione, di aver capito come relazionarci a nostri figlio in questa o quella situazione, ecco che questi sposta gli equilibri e tutto finisce in frantumi.

La genitorialità è pertanto un concetto complesso che va oltre un insieme di regole e limiti. Passa anche attraverso questi aspetti, ma si basa principalmente sulla possibilità di creare con l’altro uno spazio psichico di accoglienza e riconoscimento, dove all’occorrenza, rinegoziare i rapporti alla ricerca di un nuovo equilibrio.

Genitori: una sfida impossibile?

A seguito dei tanti cambiamenti che hanno attraversato la nostra società negli ultimi anni, anche i ruoli genitoriali sono passati attraverso un processo di trasformazione. Si è infatti passati da contesti in cui l’educazione dei figli era completamente, o quasi, a carico della madre, a situazioni attuali in cui, finalmente, anche i padri stanno imparando a ritagliarsi il proprio ruolo all’interno della famiglia.

Ovviamente, questa trasformazione porta con sé delle conseguenze, prima fra tutte la necessità di integrare due stili educativi che spesso, anche per questioni di genere, sono diversi. Banalizzando e semplificando: al padre il ruolo normativo e alla madre quello accudente. Anche senza ricorrere a tali semplificazioni, si tratta comunque di trovare un equilibrio tra stili diversi perché facenti capo a persone diverse. E certo che questo “scontro tra titani” accadeva già prima, ma qualche anno fa si limitava a pochi momenti di tensione e confronto tra i genitori. Oggi come oggi i momenti in cui mamma e papà si siedono al tavolo per discutere del futuro dei loro figli sono decisamente di più.

Ne consegue che maggiori sono le differenze, più frequenti saranno gli scontri e le incomprensioni. Con buona pace di Bateson che sosteneva che “solo dove c’è differenza, c’è informazione”.

Le tensioni che derivano da questi momenti possono allontanare la coppia genitoriale, isolandone i membri. Chi sostiene che i figli avvicinino, evidentemente non ha figli!

La ricerca del punto di vista vincente

Spesso i genitori si trovano a scontrarsi per determinare quale sia il punto di vista vincente circa questo o quell’argomento riguardante i figli. E tale diatriba appare quanto mai sterile visto che molto difficilmente si potrà giungere ad una situazione tale per cui uno dei due genitori avrà “ragione” e l’altro “torto”.

L’aspetto paradossale è che solo attraverso il confronto da punti di vista diversi si possono creare le condizioni per battere nuove strade. In caso contrario si tratta solo di ripercorrere gli stessi sentieri. Ma costruire un punto di vista nuovo, derivante dal confronto tra i due esistenti, è un qualcosa di assolutamente straordinario che può aprire a soluzioni impensabili. E perché questo possa accadere è sufficiente ingoiare un po’ del proprio orgoglio personale che normalmente non porta a grandi risultati.

Siamo quindi di fronte ad una scelta: ammirare lo stesso paesaggio, che a volte potrebbe essere particolarmente desolante; o inventare un orizzonte nuovo, creato dalle diversità dei membri coinvolti. Credo che il progresso passi attraverso la seconda via. E sono convinto che cosi facendo sia possibile insegnare ai propri figli che non si cresce necessariamente ripetendo schemi conosciuti, ma che la creatività e la crescita passino attraverso il confronto di conoscenze diverse tra loro. Tanto più che il rischio di arroccarsi dietro le proprie convinzioni non fa altro che aumentare le distanze che rischiano di diventare incolmabili.

Anche essere genitori, in questi ultimi decenni ha subito una notevole mutazione, come la società e la famiglia del resto. Cambiamenti che possono essere percepiti come spaventosi o quasi ostili. Riconciliarsi con i propri figli e le loro scelte diventa una strada essenziale da percorre con una guida esperta nel campo familiare.