“Ciao, come stai?” “Lascia perdere, in questo periodo sono stressatissimo!”
Credo che a chiunque di noi sia capitato di sentire qualcuno pronunciare una frase di questo tipo, o di essere stati noi stessi a farlo. Stress è infatti una parola di uso comune e, generalmente, abusata. Essendo entrato da parecchi anni ormai nelle normali conversazioni tra persone che si aggiornano, più o meno precisamente, sui propri stati emotivi attuali, il termine stress vieni applicato a situazioni che spesso non ha nulla a che fare con esso, se non in modo molto lieve e tangenziale.
Stress Acuto o Stress Cronico?
In realtà lo stress può essere un problema piuttosto serio e con importanti conseguenze sotto molti punti di vista. Normalmente si distingue tra “stress acuto” e “stress cronico”. Le due diverse specifiche indicano, proprio come in medicina, una situazione di stress improvvisa, determinata, per esempio, da eventi esterni improvvisi ma carichi emotivamente e una situazione che invece si stabilizza nel tempo e contribuisce a determinare la qualità della quotidianità di chi ne soffre.
Nel primo caso possiamo pensare ad episodi come l’organizzazione di un matrimonio, oppure la morte di una persona vicina. Questi sono, nella loro estrema diversità, episodi nei quali la normale quotidianità di chi viene colpito viene stravolta e modificata dall’evento in sé. Di fatto sono situazioni che hanno un inizio ed una fine e che proprio per questo spesso comportano una remissione dei sintomi alla loro conclusione.
Nel secondo caso possiamo pensare a situazioni meno esplosive dal punto di vista emotivo, ma prolungate nel tempo. In questi casi uso spesso la metafora della “goccia che scava la roccia” per sottolineare che chi è vittima di stress cronico spesso si sottopone per anni alla situazione stressante, logorandosi e consumando le risorse che, all’inizio, gli hanno permesso di sostenerla. Un esempio molto comune è quello di lavorare in un luogo fortemente stressante per svariati motivi: rapporti con i colleghi, orari, pressioni dall’altro, ecc…
A cavallo di queste due categorie, possiamo inserire quello che normalmente è noto come Disturbo Post Traumatico da Stress. In questi casi assistiamo all’insorgere dei sintomi e al loro persistere per un periodo più lungo rispetto al disturbo acuto, fino ad arrivare alla cronicità. Dietro questo tipo di disturbo si nasconde spesso un episodio stressante piuttosto grave per la persona che ne soffre: essere stato esposto a situazioni rischiose per la propria incolumità, essere stato vittima di violenza e situazioni molto coinvolgenti dal punto di vista emotivo.
Trattare situazioni di questo tipo non è mai semplice perché spesso il paziente è spaventato dal rivivere gli episodi che hanno innescato il disturbo. Non sempre questo passaggio è obbligato. Si può affrontare il problema anche in modo meno diretto, garantendo al paziente il massimo rispetto per le proprie difficoltà.