La scelta di rivolgersi ad uno psicologo non sempre è legata ad un sintomo o a un problema specifico. A volte le persone si rivolgono a me senza un obiettivo specifico. O meglio: si rivolgono a me con l’idea di lavorare su di sé in un’ottica di crescita personale.Non si tratta di formule magiche per credere in se stessi o tecniche motivazionali per superare i propri limiti. Direi esattamente l’opposto. Ritengo infatti fondamentale partire dal riconoscimento delle nostre fragilità e dalla consapevolezza dei propri limiti.
Per crescere abbiamo bisogno di conoscerci. E per conoscerci diventa fondamentale sapersi mettere a nudo, innanzitutto di fronte a noi stessi. Un processo del genere non può partire da un’idea di sé costruita per impressionare gli altri.
La società in cui viviamo ci impone di indossare molte maschere e alcune di esse rischiano di diventare estremamente pesanti da vestire. La richiesta di alti livelli di performance sociale cresce sempre di più e a farne le spese sono le nostre parti più fragili che vengono bistrattate e relegate negli angoli più bui della nostra personalità. Ma prima o poi queste parti non riconosciute o tenute in disparte faranno sentire le proprie voci con il rischio di creare cortocircuiti emotivi tra ciò che siamo, ciò che sembriamo essere e ciò che vorremmo essere.
Un percorso di crescita personale può essere una scelta sensata per dare priorità ai tanti aspetti complicati di cui si compone la vita e per creare le condizioni per firmare un armistizio tra le diverse parti di Sé coinvolte.