Percorso Formativo
Mi chiamo Enrico Grande, sono uno psicologo clinico, regolarmente iscritto all’Albo degli Psicologi del Piemonte n° 6937, laureatomi con il vecchio ordinamento presso l’Università degli Studi di Torino nel 2003. A seguito del conseguimento della laurea ho svolto il mio tirocinio formativo primario presso il Ser.T. dell’Asl TO5 di Nichelino e successivamente presso la Casa di Cura per Malattie Nervose “Villa Cristina” nella frazione di Savonera.
Entrambe le esperienze mi hanno messo di fronte a situazioni e contesti assai diversi tra loro, nei quali ho iniziato a toccare con mano ciò di cui fino ad allora avevo solo letto nei manuali.
Gli anni successivi sono stati caratterizzati da momenti a volte difficili, ma sempre formativi che mi hanno messo nelle condizioni di pormi alcune importanti domande su di me e su cosa desiderassi fare nella vita.
Nel 2012 ho frequentato un Master in Psicologia dello Sport perché ero interessato ad un utilizzo meno “patologico” delle conoscenza psicologiche. Infatti nelle esperienze fatte in tale ambito mi sono confrontato con dimensioni legate a concetti molto lontani da quelli per i quali avevo lavorato fino ad allora.
Nel 2014 la decisione di formalizzare una volta per tutte le mie esperienze attraverso l’iscrizione alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia con Orientamento Sistemico – Relazionale. Dopo un lungo processo di confronto e valutazione, la mia scelta è ricaduta sulla scuola Eteropoiesi del dott. Busso e della dott.ssa Stradoni.
In tutti questi anni di formazione non sono mancate le esperienze lavorative. Alcune attinenti al mio ambito formativo, altre non direttamente.
Tra le esperienze più arricchenti e coinvolgenti annovero l’esperienza in un Gruppo Appartamento per pazienti psichiatrici e una comunità per il recupero di pazienti tossicodipendenti.
Nel primo caso ho potuto nuovamente vedere da vicino il dramma della sofferenza psichica e come essa inghiottisca non solo le persone coinvolte direttamente, ma anche familiari e amici. Nel secondo caso ho avuto l’occasione di conoscere un mondo troppo spesso caratterizzato da pregiudizi che tendono a liquidare il paziente con descrizioni poco piacevoli e che non tengono conto dell’oceano di sofferenza che spesso di nasconde dietro certi comportamenti.
Con l’iscrizione alla scuola ho poi finalmente fatto il grande passo nella professione privata. Anche in questo caso si è trattato di un salto nel vuoto, con ancora meno corde di sicurezza di prima. Incontrare i pazienti tra le mura del mio studio, ascoltarli esporre i loro problemi, costruire una relazione di co-operazione con loro e scegliere di iniziare un percorso insieme, sono aspetti che mi emozionano e mi fanno amare questo lavoro. In ambito privato mi occupo principalmente di adulti, di coppie e di famiglie e sportivi.
Nonostante tutti questi anni di formazione, sento di voler ancora approfondire o conoscere ambiti di intervento sempre nuovi e stimolanti, soprattutto alla luce del fatto che finalmente, negli ultimi anni, la figura dello psicologo non è più vista come “il medico dei matti”, ma come di un professionista che si occupa di coloro che stanno attraversando una fase della propria vita particolarmente difficile. Quindi, potenzialmente, chiunque di noi.